Quest’anno, per la situazione che conoscete, abbiamo riprogettato il mitico Festival Internazionale della Zuppa di Roma e trasformandolo in un “Piccolo” Festival Internazionale, in forma ibrida, online e in presenza. Fino all’ultimo momento, non sapevamo cosa ne sarebbe uscito. L’unica cosa di cui eravamo sicur*, era la nostra volontà di provare il più possibile a ri-condividere dal vivo questo mitico appuntamento del casale. Dopo un’edizione 2020 vissuta solo attraverso gli schermi, era questa la sfida che, come squadra di attivist* e volontar* del casale e come membri dello SCI, avevamo di fronte.
Abbiamo iniziato tranquillamente con una prima parte online, in cui abbiamo ricevuto alcune ricette saporite, di cui una bella zuppa tedesca (grazie a chi la dimensione internazionale è stata confermata anche quest’anno!). E così sono spuntate 4 zuppe, che sono state portate al casale e finalmente assaggiate sotto un bel sole e in un bell’ambiente per il gran finale. In evidenza: la presenza di diverse associazioni, come Refoodgees, Laboratorio 53 e il Repair Café di Roma San Paolo, che hanno tutte dimostrato una bella motivazione, nonché una vera esperienza zuppesca! Quest’anno, nessun perdente, ma premi per tutt*, per la zuppa più buona, la più originale, la più popolare, e il premio di consolazione!
Avevamo fatto la scelta in quest’edizione di valorizzare una cosa che ci era mancata tanto quest’ultimo anno: l’esprimere cultura dal vivo e in pubblico. Nella sua dimensione interculturale e popolare, la zuppa ne è sempre stato un bel simbolo. Perciò, la cultura si è rifatta viva questo pomeriggio con il bello spettacolo di Federica Fattori, «Dimmi di sì», un cabaret che è piaciuto sia ai piccoli che ai grandi. A seguire, il palco aperto ha permesso a numerosi talenti di esprimersi in libertà, attraverso la musica, il circo, la stand up comedy, i numeri di clown in solo o in duo… Un bel momento di condivisione e di sorprese, che ci ha ricordato come l’arte nel vivo fa sempre bene. Infine, tutta la giornata è stata condotta, o piuttosto, disordinata, dallo stupendo e unico duo Chien Barbu Mal Rasè, la cui presenza ci ha fatto tanto sorridere dietro le nostre mascherine!
Tutto questo per dire che questa «piccola» edizione è stata molto ingrandita almeno nei nostri cuori da tutte le bellissime energie portate al casale. Ci ha dato molta gioia vederlo così vivo, e la forza di andare avanti! Grazie per la vostra presenza e il vostro supporto, e all’anno prossimo!