“Ibi” è l’ultima realizzazione di Andrea Segre, il regista da anni impegnato sul tem dei diritti dei migranti e dei profughi. Il film documentario, realizzato in collaborazione con Matteo Calore, racconta la vita di Ibitocho Sehounbiatou, una donna nata in Benin e morta a Castel Volturno.
Ibi parla di una donna migrante, partita dall’Africa in cerca di fortuna e diritti, che ha lottato senza tregua per raggiungere i suoi obiettivi. Ne parla usando per lo più immagini girate dalla stessa donna.
Ibitocho Sehounbiatou, detta Ibi è nata nel 1960 in Bennin, che nel 2000 arriva in Italia… in condizioni, a dir poco, particolari. A un certo momento, Ibi decide di documentare la sua vita movimentata in Italia e lo fa per 10 anni, con filmati e fotografie. Usa i filmati e le foto per raccontare alla famiglia rimasta in Africa, l’evoluzione della sua situazione, le sue battaglie per la regolarizzazione e un lavoro dignitoso, le sue conquiste e… le sue sconfitte. Una di queste sconfitte è di fronte a un malore, una malattia improvvisa. Ibi muore nel corso dell’anno scorso, a 57 anni.